Badia Polesine (Badia Polesine in veneto) è un comune italiano di 12.543 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato ad ovest del capoluogo.

È il punto di riferimento per quanto riguarda la zona dell'Alto Polesine. È lambita a nord dal fiume Adige, che la separa dalla provincia di Padova. Confina inoltre con la provincia di Verona. Badia Polesine è, inoltre, considerata il polo industriale dell'Alto Polesine, dato il grande numero di industrie presenti nel territorio.


Storia
Il nome antico di Badia Polesine era semplicemente "La Badia", con riferimento alla nota abbazia benedettina di S. Maria della Vangadizza attorno alla quale il paese si era sviluppato. Dopo il 589, in conseguenza della rotta dell'Adige alla Cucca, nell'attuale Veronella, l'Adige abbandonò il suo antico corso. Fu così che l'Athesis abbandonò le Isole Portilia (Porcilia) Menerva, Montagnana, Este e l'alveo fu spostato più a sud ovest verso Legnago con Porto, Castelbaldo e Badia, che era foce su uno dei Sette Mari raccontati da Plinio il Vecchio in Naturalis historia (Endolaguna).[3] Verso l'anno 900 il marchese di Mantova Almerigo fa edificare l'Abbazia che viene successivamente ceduta ai monaci Benedettini. L'abbazia era inoltre indipendente dalla diocesi di Adria. Nel 1200 Badia era circondata da una fossa ed erano collocate tre porte per l'ingresso in città. Nel 1400 inizia il declino della Vangadizza che passa sotto la proprietà della famiglia francese d'Espagnac e successivamente soppressa con decreto napoleonico nell'Ottocento. La città di Badia Polesine è sotto le dominazioni estensi, padovane, della Repubblica di Venezia, dal 1797 dei francesi e successivamente degli austriaci fino al 1866, quando il Veneto viene annesso allo Stato d'Italia. Badia Polesine risulta anche città conclusiva del percorso dell'antica via di pellegrinaggio Romea Annia[4], infatti i pellegrini che giungevano dal Nord Europa e dai Paesi dell'Est del continente, confluivano verso l'importante centro romano di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria. Da qui appunto, lungo la Romea Annia, percorrevano per oltre 200 chilometri tutta la bassa pianura padano-veneta da est a ovest, arrivando presso l'antica Abbazia di Badia Polesine. Dall'Ottocento la città si sviluppa; viene costruito il Teatro Sociale, l'ospedale e numerose opere pubbliche. Per quanto riguarda i trasporti viene costruito il ponte sull'Adige che collega Badia con la provincia di Padova e la linea ferroviaria Verona-Rovigo. Nel 1928 il comune ha incluso nel suo territorio parte del comune soppresso di Crocetta, che ne è divenuta frazione, oltre che l'ex-comune di Villa d'Adige[5]. Durante la seconda guerra mondiale, nell'aprile 1945 viene bombardato e distrutto il borgo San Nicolò. Negli anni sessanta sorgono in città nuove industrie a causa del boom economico italiano. A metà degli anni novanta viene ultimata la Strada Statale Transpolesana con la conseguente nascita di numerose imprese e industrie nelle sue immediate vicinanze, e solo recentemente la città è diventata svincolo finale dell'Autostrada A31 Valdastico.

Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose

    Abbazia territoriale della Vangadizza (Abbazia della Beata Vergine della Vangadizza) - X secolo.
    Duomo Arcipretale di San Giovanni Battista
    Chiesa Sant'Antonio
    Oratorio della Beata Vergine Maria della Salute
    Chiesa Sant'Antonino (Salvaterra)
    Chiesa San Sebastiano Crocetta
    Chiesa San Giorgio martire (Villafora)
    Chiesa di Santa Maria della Mercede (Colombano)
    Chiesa San Costanzo

Piazza Vittorio Emanuele II, centro storico, il municipio.
Complesso dell'Abbazia della Vangadizza.
Architetture civili
Mercato coperto.
Palazzo degli Estensi
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Il palazzo, risalente al 1400, è in stile tardo-gotico e occupa un ruolo di rilievo nel tessuto storico-urbanistico della città di Badia Polesine, si trova lungo la via omonima, a due passi dall'Abbazia della Vangadizza, e il suo aspetto elegante e ben strutturato, ne ha fatto uno dei simboli di Badia. Guardando alla sua storia, da più parti sembra ormai assodato che il Palazzo fu eretto durante il primo periodo di occupazione veneziana a Badia e che il nome derivi dall'appartenenza dell'edificio forse alla famiglia degli Estensi che, tra il XV e il XVI secolo, vi dimorarono durante la loro permanenza in città. Ricerche più recenti ne attribuiscono la proprietà alla famiglia veneta dei Gradenigo.

Il Palazzo degli Estensi, osservandone la facciata, è caratterizzato nella parte inferiore da un portico a tre ordini di archi a tutto sesto mentre la parte superiore è contraddistinta da finestre ad ogiva e dalla trifora del salone. Questa bella ed artistica finestra, è realizzata in stile gotico-fiorito, riprendendo il più classico stile veneziano, i suoi archi sono sorretti da colonnine in marmo ed è proprio questa la parte più bella del Palazzo. Per quanto riguarda l'arco delle finestre, esso è “a schiena d'asino” e ricorda lo stile arabeggiante ed è anche questo un motivo frequentissimo nelle costruzioni veneziane.

La facciata che dà sul cortile ripete il disegno della facciata principale dove vi compare una seconda trifora, assolutamente uguale alla precedente. Molto interessante è il cornicione a sbalzo costituito da mensole che reggono piccoli archi gotici trilobati. Caratteristici sono anche i due camini cilindrici. Esternamente l'edificio è forse il più interessante di Badia anche se gli interni, utilizzati per scopi diversi e quindi stravolti nel corso dei secoli, non hanno potuto mantenere quanto conservavano con molta probabilità un lontano passato.

Oggi il Palazzo degli Estensi vede il fronte principale costituito da una parte centrale con il pianterreno occupato da un lungo porticato sostenuto da semplici pilastri. Al piano superiore, disposte lateralmente, si aprono cinque finestre monofore architravate con archetti trilobati inscritte in archi acuti mentre, al centro, spicca un'elegante trifora con tre archetti. Da annotare una delle caratteristiche del Palazzo e cioè il coronamento della facciata con gli archetti tipici delle torri merlate medioevali costituite sia dagli archetti stessi, sia dalla merlatura conclusiva sostituita, nel caso del Palazzo degli Estensi, dal tetto con i due splendidi camini. All'interno è conservata una cornice in legno dell'antica cappa del camino, contemporanea al Palazzo. Oltre a questo importante elemento, l'interno nel tempo è stato completamente modificato anche perché il Palazzo per tanti anni è stato adibito ad “Albergo Sant'Antonio”. Tale attività per diversi anni è stata gestita dalla famiglia Munari, e più precisamente dai genitori di Bruno Munari, il famoso designer che ha vissuto gli anni dell'adolescenza a Badia Polesine per trasferirsi poi ventenne a Milano dove diventerà l'artista di fama internazionale oggi conosciuto.[6]
Altre architetture civili

    Villa Turchetti, in stile liberty costruita nel 1905.
    Mercato Coperto, in stile gotico-veneziano, costruito nel primo Novecento.
    Palazzo Rossi, costruito nel XVIII secolo; all'interno del palazzo importante è lo scalone in pietra tenera ed eleganti sono gli stucchi originali che decorano le stanze del palazzo stesso. I dipinti dei soffitti sono dal pittore veneziano Giovanni Biasin.
    Palazzo Rosini, costruito nel XVI secolo.
    Palazzo Bassi, costruito nel XVII secolo.
    Palazzo Picinali, costruito alla fine dell'Ottocento.
    Villa Finzi, costruita alla fine dell'Ottocento.
    Istituto Caenazzo-Bronzin.
    Palazzo Gulinelli, costruito verso la fine del Cinquecento.
    Villa Pellegrini, Salvaterra.
    Sede Municipale e Torre dell'Orologio, ricostruito nel XVII secolo.

Altri monumenti

    Monumenti ai caduti delle guerre (Piazza Vittorio Emanuele II, Piazza Garibaldi e Piazza Marconi);
    Monumento ai caduti nelle missioni di pace (Via Foro Boario);
    Monumento ai caduti del lavoro (Via Ca' Mignola Vecchia);
    Monumento a Carlo Alberto Dalla Chiesa (Piazzale C.A. Dalla Chiesa);
    Monumento dell'AVIS (Via Petrarca);
    Monumento a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (all'interno della Cittadella dello Sport).

Aree naturali

    Parco "Bruno Munari";
    Giardini della Vangadizza;
    Giardino dell'Abate;
    Giardini del Foro Boario ai valori della rivoluzione francese;
    Sperone Bova e aree attrezzate sugli argini del Fiume Adige;
    Oasi Valle della Buora.

Altre info su https://it.wikipedia.org/wiki/Badia_Polesine

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